Primavera 2004: Pietro e la sua fidanzata Monica hanno individuato nel salone di un concessionario d’auto che sta per esporre il cartello “affittasi” il luogo dove tentare di realizzare un sogno, aprire una nuova birreria. I due giovani vivono entrambi tra le colline e l’Arno, a Nord di Firenze, e l’immobile che hanno “scoperto” pare fare al caso loro. Di lì a poco un fornitore di birra tedesca li invita a compiere un tour a Monaco per far loro visitare le famose birrerie bavaresi e per “respirare” l’ambiente, lo stile, l’accoglienza di quei locali. Oltre che per capire il tipo di clientela che li frequenta. È un colpo di fulmine. Nel giro di pochi mesi aprono il loro locale, con il marchio Löwengrube: identità bavarese negli arredi, nel cibo, nelle birre, nei camerieri, nel “clima” che si respira e nella musica che si ascolta, ma cuore e giovani imprenditori italianissimi. Comincia così una storia singolare e di successo che in meno di una decina di anni si è estesa in tutt’Italia attraverso una rete di franchising arrivata a oltre venti punti vendita che danno lavoro a circa 350 persone. Un progetto che mira anche a triplicare la presenza del marchio Löwengrube sul territorio nazionale e a portare il modello delle birrerie stile bavarese anche all’estero. Tutto questo la pandemia rischia di compromettere. Nel 2020 Löwengrube compie quindici anni di attività.