Adriano Moraglio
Il rapinatore “gentile”
L’avventura di Oreste: le banche, il carcere e il senso della vita
Cartaceo: €13,30

Collana: L’avventura dell’esperienza
Pp.164
Isbn: 9788849868302
Anno: 2021

Il rapinatore “gentile”

«Mi sono spesso domandato – soprattutto da un certo periodo in poi della mia vita – perché mai avessi scelto di diventare un rapinatore. A quasi settant’anni non ho trovato ancora una risposta pienamente esaustiva rispetto alla profondità della domanda. Il male, dentro il quale ci caliamo, infatti, è come un pozzo molto oscuro nel quale si scende per diverse ragioni, per complesse circostanze, e dal quale è difficile risalire. Una realtà dalla quale – questo “pozzo” – si può, però, venire faticosamente fuori dando credito al desiderio e al coraggio di guardare da un’altra parte, diversa dal buio che domina quella cavità scavata nella “terra” di ognuno di noi, uomini e donne. Desiderio e coraggio che possono solo essere sostenuti dalla presenza di persone che ti vogliono bene, che sanno guardare ben oltre la tua faticosa volontà di risalire. C’è gente che allunga il braccio e ti tira su dal “pozzo” oscuro, magari calandosi qualche metro in giù, verso di te, in mezzo a quelle tenebre, senza aspettare che tu abbia fatto il primo passo lungo quella scaletta… Cosa che è accaduta anche a me». Comincia così il romanzo di Oreste, rapinatore “gentile”.

Adriano Moraglio
Il rapinatore “gentile”
L’avventura di Oreste: le banche, il carcere e il senso della vita
Cartaceo: €13,30

Collana: L’avventura dell’esperienza
Pp.164
Isbn: 9788849868302
Anno: 2021

Il rapinatore “gentile”

Adriano Moraglio
Il rapinatore “gentile”
L’avventura di Oreste: le banche, il carcere e il senso della vita
Cartaceo: €13,30

Collana: L’avventura dell’esperienza
Pp.164
Isbn: 9788849868302
Anno: 2021

«Mi sono spesso domandato – soprattutto da un certo periodo in poi della mia vita – perché mai avessi scelto di diventare un rapinatore. A quasi settant’anni non ho trovato ancora una risposta pienamente esaustiva rispetto alla profondità della domanda. Il male, dentro il quale ci caliamo, infatti, è come un pozzo molto oscuro nel quale si scende per diverse ragioni, per complesse circostanze, e dal quale è difficile risalire. Una realtà dalla quale – questo “pozzo” – si può, però, venire faticosamente fuori dando credito al desiderio e al coraggio di guardare da un’altra parte, diversa dal buio che domina quella cavità scavata nella “terra” di ognuno di noi, uomini e donne. Desiderio e coraggio che possono solo essere sostenuti dalla presenza di persone che ti vogliono bene, che sanno guardare ben oltre la tua faticosa volontà di risalire. C’è gente che allunga il braccio e ti tira su dal “pozzo” oscuro, magari calandosi qualche metro in giù, verso di te, in mezzo a quelle tenebre, senza aspettare che tu abbia fatto il primo passo lungo quella scaletta… Cosa che è accaduta anche a me». Comincia così il romanzo di Oreste, rapinatore “gentile”.