Ho conosciuto un uomo che è diventato imprenditore – e che imprenditore! – alla bellezza dei suoi sessant’anni. Di lui dico spesso che aveva messo le pantofole e poteva tenersele tranquillamente per il resto della vita. E invece, Piero Stano, per tutti “zio Piero”, oggi continua anche a 76 anni a guidare Egoitaliano, un’azienda leader nella produzione di divani e poltrone ubicata in quel di Matera, luogo vocato a realizzare salotti. Ve ne parlo oggi proprio nell’imminenza dell’apertura di un nuovo store a marchio Egoitaliano, a Torino, il secondo nel capoluogo piemontese e uno dei circa 140 punti vendita dell’azienda lucana in Italia.
Piero Stano è un uomo dalla vitalità straordinaria e dall’esperienza professionale davvero significativa. Ho scritto la sua avventura umana e imprenditoriale nel romanzo d’impresa “Nel salotto di Matera – L’incredibile storia di Egoitaliano & C.”, edito da Rubbettino. Un libro che ha avuto un’ampia diffusione nella versione italiana ma anche in quella in lingua inglese e, alcuni mesi fa – la scorsa estate – pure in cinese, per accompagnare l’apertura di due show-room di Egoitaliano nel Paese del Dragone.
Conoscevo Piero per sentito dire, dalle parole di una sua sorella, Bruna Stano, una delle mie più care amiche che vive a Torino. Ma quando ho potuto saperne di più mi sono detto che non potevo non raccontare la sua storia in un libro. E così è stato. Dobbiamo partire da una considerazione: Egoitaliano in soli 16 anni di vita è salita alla ribalta come una delle più dinamiche aziende produttrici di salotti di alta classe, fortemente presente all’estero – ma ora, sempre di più anche nel territorio domestico – e con un fatturato che nel 2023 ha raggiunto i 33 milioni di euro.
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A pensare a tutte queste cose, a Piero vengono giustamente le traveggole, come diceva il mitico Topo Gigio! Nell’introduzione del libro che ho scritto su di lui – e con lui firmato, pubblicato nel 2019 – lui stesso parla di una meraviglia che non si spegne ancora: “Oggi guido con mio nipote una bellissima azienda che produce divani, poltrone e complementi d’arredo, tra le più dinamiche che ci siano in Italia a detta di tutti. Una storia che per certi versi ha dell’incredibile per come è nata e come si è sviluppata e che s’interseca con la mia. Che è particolare: io sono nato nel 1947 e cresciuto in una grotta.” Eh già. Piero Stano, come i suoi fratelli più o meno coetanei, è nato e cresciuto in una casa-grotta del Sasso Caveoso di Matera.
Tutto prende origine da una telefonata. Una telefonata datata 22 aprile 2007. Da una parte della cornetta (come si diceva una volta quando non c’erano i cellullari) c’è il nipote del nostro personaggio, Nino Scarcella, che sta lavorando allo stand di un’azienda pugliese al Salone del Mobile a Milano. Dall’altra, sulla terrazza di casa, “zio Piero”. Piero è in pensione da più di quattro anni, ma ha ancora lavorato un po’ per la grande azienda del settore degli imbottiti (poltrone, divani) di cui è diventato un manager di rilievo, alla direzione acquisti. Il suo umore in quel periodo non è dei migliori. Lo hanno mandato via dall’azienda che ha “servito” con passione per tanti anni in un modo che lui proprio non ha apprezzato, e continua a rimuginare su quell’addio non piacevole. Non ha passioni particolari o hobby che gli riempiano il tempo ma non vuole rassegnarsi alle pantofole ai piedi. Quella telefonata ha in serbo una ventata di novità che lui stesso non si immagina mentre tutto questo accade.
Il nipote, anche lui un po’ rabbuiato per come stanno andando le cose dal punto di vista lavorativo, gli parla a cuore aperto. Sentite che cosa gli dice: “Senti bene, zio, qui tutto ok, ma ho la netta impressione di perdere tempo, anche se con questa azienda guadagno benissimo. Parliamo un altro linguaggio, non ci capiamo! Ti ricordi le chiacchiere che abbiamo fatto diverse volte tra noi e con altri? Tutti d’accordo nelle analisi, ma poi… fermi. Zio… ho sempre lottato per convincere i nostri datori a lavorare con serietà sul mercato Italia, ma io vedo, a livello generale, un’unica preoccupazione: mantenere i grandi numeri delle vendite all’estero, specialmente con Stati Uniti e Inghilterra. Qui tutti badano soltanto a contenere i prezzi di produzione per essere competitivi su quei mercati. E allora, zio, la qualità dei brand nostrani viene dopo l’esigenza del prezzo e si produce anche tanto fuori Italia…” Nino è un uomo esperto nel settore e parla di quelle sensazioni con tanti colleghi: “Non faccio altro che raccogliere questo disagio, non ai vertici, ma alla base. E dire che basterebbe ascoltare questo disagio e trasformarlo in opportunità di vendita…”. Piero capisce che il nipote ha avuto il bisogno di sfogarsi, ma non è solo uno sfogo quello che ha spinto Nino a telefonare. Ecco il colpo di scena: “Zio, voglio fare qualcosa di nuovo, di concreto… Ascoltami: abbiamo sempre lavorato per gli altri, onestamente, con entusiasmo, mettendocela tutta. Perché non proviamo a fare qualcosa insieme, nel nostro settore, tu e io? Mettiamo in comune le nostre competenze… e troveremo sicuramente altri compagni di viaggio. Il nostro distretto si è addormentato sui successi degli anni Novanta: ora bisogna guardare avanti e superare i limiti che ci possono frenare dal fare un passo nuovo. Zio, appena torno passo da te e ne riparliamo. Sono pronto a spezzare la catena che ci tiene legati al passato. Sono disposto a dimettermi dal lavoro che faccio domani stesso, per cominciare una cosa nuova. Ci stai?” Capite che cosa era successo? Piero non dice subito di sì, ma da quel momento comincia a pensare – e seriamente – a quella proposta. Ne parla con la sua amata Rosetta. Lei capisce che potrebbe essere una bella e positiva sfida per quel marito che forse può ancora mettere a frutto tutta la sua esperienza lavorativa. Ed è così che pochi mesi dopo, il 9 luglio 2007, presso lo studio notarile Grassano, a Matera, nasce Egoitaliano. Con Nino e zio Piero c’è anche il cognato di Piero, Michele Romano, imprenditore. Lui ha capito che in quell’idea c’è tanto futuro. Ed è pronto a scommetterci, in solido.
Il resto della storia – di come, tra varie difficoltà, Egoitaliano ha preso quota nel suo settore – lo potrete comprendere leggendo “Nel salotto di Matera”. Ma quello che va sottolineato è che un uomo come Piero Stano, all’età di sessant’anni, non ha avuto paura di impegnarsi in un nuovo lavoro, completamente diverso da quello svolto fino a quel momento per mansioni e responsabilità. Un uomo che ha considerato sé stesso ancora utile per lo sviluppo economico e sociale della sua terra, dando lustro, sulla spinta di un esplosivo nipote, a una tradizione professionale importantissima per Matera e i dintorni. Diventare imprenditore a sessant’anni è un bell’esempio per tante persone che escono da una vita lavorativa attiva ma non si rassegnano alle famose “pantofole” ai piedi.
Oggi Piero è un uomo contento, attivo, che va in giro generosamente per l’Italia e per il mondo per il bene dell’azienda dove lavora lui e tanta parte della sua famiglia. Ai vertici di Egoitaliano responsabile della produzione è la figlia Nancy, mentre il direttore creativo & Adv è il figlio Leo, “capo” degli acquisti è invece la figlia Emma, Business director il mitico nipote Nino Scarcella, sostenuti dall’unico esterno, Giuseppe Gagliardi, all’export. Piero ha fatto una carriera brillantissima nella sua vita, partendo dai lavori umili in un bar, poi in un negozio che vendeva macchine per scrivere, quindi dattilografo per uno studio di avvocati. E poi fac totum in un mulino. Lavora successivamente come contabile in un’azienda elettromeccanica e poi avviene il passaggio alla notissima Nicoletti, azienda leader nella produzione degli imbottiti. Qui rimarrà per tanti anni fino a diventarne un pilastro degli acquisti. Poi la pensione, poi, nuovamente la luce di un lavoro appassionante come quello alla Egoitaliano.
Questa azienda, che a fine febbraio 2024 apre il suo secondo store a Torino, in via Borgomanero 43 b, aggiungendolo a quello nella centralissima via Santa Teresa 12, sta puntando molto sull’Italia, con negozi di proprietà (a Milano, Padova e Arezzo) e punti vendita brandizzati, coprendo praticamente tutte le regioni. E’ presente all’estero con show-room a Londra, Parigi, Barcellona, vende i suoi divani anche in Belgio, Russia, Repubblica Ceca, in Cina. Inoltre ha completato un percorso che l’ha portata a essere certificata in Borsa italiana nel programma Elite per le Pmi. A Matera ha il suo nuovissimo headquarter, che sta ampliando con un nuovo capannone, anche con il desiderio di dare vita presto a una scuola per il settore. Egoitaliano è attiva anche sul versante della sostenibilità perché proprio a Matera ha aperto un negozio per la vendita di prodotti realizzati con gli scarti di produzione. Idea che potrebbe presto avere una diffusione su scala nazionale. Ma, al fondo di tutto, rimane l’esempio di un uomo che ha saputo anche avanti in età rimettersi in gioco. Ogni momento è possibile aprire porte nuove nella propria vita.